Scrivi un commento
al testo di Ivan Pozzoni
Giorgio Linguaglossa su Ivan Pozzoni (II)
- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare
nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento;
il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente,
potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi
e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso,
all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti
con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ].
Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
|
«Ivan Pozzoni è un giovane di talento e talentuoso, un rivoltoso naturale, un irriguardoso dei ceti e dei riti dei ceti letterari, un anfibio direi in un paese come il nostro di ex cattocomunisti che non sanno di esserlo. Direi che ogni generazione ha bisogno dei suoi Ivan Pozzoni, essi sono degli anticorpi assolutamente necessari allo stato di salute del consorzio, diciamo, civile. C’è un fatto, però. Che oggi gli anticorpi da soli non bastano più, la bassa marea montante del conformismo è tale che è in grado di inglobare e ingurgitare qualsiasi anticorpo senza battere ciglio ... e allora mi chiedo e vi chiedo: c’è bisogno di un virus ben più distruttivo, perché qui non è in gioco la letteratura, che non esiste più ormai da almeno 40 anni, ma il conformismo dei ceti letterari oziosi e ingordi di denaro e di proventi, da qualunque parte essi vengano e dovunque essi siano diretti. Caro Ivan, la poesia è in stato di tale sfacelo che può sopportare qualunque ribellione come un rinoceronte un battito di ciglia» [commento a miei testi scelti da Nazario Pardini sul blog Alla volta di Leucade].
|
|
|